Sciopero SDA: ci perdono tutti
Lo stato di agitazione dei dipendenti di una cooperativa che gestisce l’appalto all’interno dei magazzini della SDA sta innescando un effetto domino che conivolge spedizioni, clienti, dipendenti SDA e rischia di creare danno agli stessi lavoratori delle cooperative che gestiscono gli appalti di servizi in magazzino.
Lo sciopero SDA nasce dalle difficoltà della cooperativa Cpl-Consorzio Progresso Logistico nel pagamento degli stipendi dei soci, a causa (così si legge nelle dichiarazioni) delle tariffe non remunerative dettate dalla SDA. Di conseguenza SDA annuncia il recesso dell’appalto e la Cpl licenzia 43 dipendenti. I dipendenti licenziati si rivolgono ai loro sindacati che indicono lo sciopero nel magazzino di Carpiano (MI).
Lo sciopero si protrae per qualche giorno ed è il primo tassello del domino. A questo punto SDA, parte diligente, annuncia ai clienti piu’ prestigiosi di dover rinunciare al traffico a causa dello sciopero. I clienti sono del calibro di Amazon, Mondoffice, Mediashopping, che insieme formano circa il 40% del fatturato della SDA. Questo significa il ridimensionamento dell’azienda e avendo meno merce movimentata, meno richiesta di servizi (appaltati) di magazzino.
Lo sciopero continua ad oltranza e anche altri magazzini vengono picchettati, ovviamente, anche tutti clienti e i destinatari delle spedizioni SDA iniziano ad avere problemi di spedizioni e presumibilmente il fatturato SDA calerà piu’ di quel 40% preventivato. il ridimensionamento sarà più’ marcato.
L’effetto domino sta moltiplicando il problema, il rischio è che molti più lavoratori diretti e lavoratori dell’ indotto, di quanti non si immagini, possano essere coinvolti in questa vertenza. Una azienda di trasporto si alimenta del flusso di merci che viaggiano costantemente, maggiore è il tempo in cui il flusso è interrotto più danni ha l’organizzazione e di conseguenza è più difficile ripartire.
Chi puo’ fermare il domino? Se non il buonsenso?