Poste annuncia consegne serali e nel week-end. Rivoluzione o concorrenza sleale?
Poste annuncia il piano “Deliver 2022” e offre un servizio di consegne innovativo e diverso dal mercato: consegne serali e nel week end con una ripartizione ad hoc studiata per ottimizzare le consegne ecommerce.
Consegne mirate per il business ecommerce (l’unico in vera crescita)
Il progetto affida ai portalettere il recapito di pacchi fino a 5 chili. Dalle statistiche le consegne fino a 5kg sono l’85% del fenomeno e-commerce. Le consegne serali si effettueranno fino alle 19:45. Si lavorerà anche nel fine settimana.
Verrà adottato un modello flessibile per aumentare la redditività delle consegne e migliorare la percentuale di successo di consegna al primo tentativo. Il modello prevede una mappatura delle zone della città in modo da effettuare consegne in mattinata nei quartieri dove ci sono uffici, di pomeriggio e sera soprattutto
nelle zone residenziali dove di giorno in casa non c’è nessuno.
Consegne efficienti, economiche e flessibili
Poste ha presentato il nuovo modello di distribuzione agli analisti finanziari sottolineando di puntare su “efficienza, flessibilità, più qualità del servizio” e con una “riduzione dei costi”: sarà possibile con una razionalizzazione delle aree territoriali, ridotte da 9 a 6, e differenziando il servizio sul territorio in base alla diversa “densità di oggetti da recapitare” strutturalmente sette giorni su sette nelle grandi aree metropolitane (8% della popolazione, 600 pacchi al giorno per chilometro
quadrato) e per la sola ‘rete business’ (prevalentemente i pacchi dell’e-commerce) anche nelle aree urbane (68% della popolazione, dove la densità scende a 80 pacchi/chilometro). Nelle aree rurali (24% degli italiani, 10 pacchi/chilometro) le consegne restano a giorni alterni.
Consegne a Genova poi Milano Roma e Torino
Questo modello oggi è già operativo in 71 dei 900 centri di recapito di Poste e oggi tocca 500 comuni e 10 regioni ed entro giugno saranno operative prime aree in tutte le regioni italiane. A Genova si consegna secondo “deliver 2022” in 3 centri su 4. A Milano è attivo un solo centro di smistamento così come Roma e Torino.
Poste operatore del servizio universale o concorrenza sleale?
Poste italiane è fornitore del servizio universale per la corrispondenza e le consegne fino a 20kg . L’operatore che deve rispettare determinati standard definiti dalla legge ( DL 22.07.99 n 261 ) e secondo l’articolo 3 deve offrire un servizio continuativo tutto l’anno e offrire agli utenti trattamenti identici, a parità di condizione.
Mi domando: l’investimento è coerente con le finalità dell’operatore universale? Il 24% degli italiani vive in aree rurali servite a giorni alterni.
Inoltre l’articolo 10 del DL 261/99 obbliga tutti gli operatori a contribuire ad un fondo comune per contribuire al “servizio universale” . Quindi l’investimento mira a diversificare il servizio di consegna offerto dai vari courier, per ottenere una posizione di privilegio verso i “clienti di tipo ecommerce” (ok è una logica di mercato) ma senza la giusta retribuzione potrebbe essere anti economico quindi gli operatori privati si ritroverebbero un livello di concorrenza superiore a prezzi inferiori e, in caso di fallimento del progetto, a dover contribuire al fondo comune per “garantire il servizio universale”.
Insomma, come si dice : “oltre il danno, la beffa” .Una cosa è certa l’effetto-annuncio ha avuto Eco sulla stampa e sui consumatori.