Un nastro trasportatore per le merci in autostrada: ecco il progetto del Giappone
Il Giappone sta progettando di costruire un corridoio automatizzato per il trasporto merci tra Tokyo e Osaka, soprannominato dal governo “strada del nastro trasportatore”, per sopperire alla carenza di autisti di camion. L’ammontare dei finanziamenti per il progetto non è ancora stato stabilito, ma è considerato un modo fondamentale per aiutare il Paese a far fronte all’aumento delle consegne. Un video in computer grafica realizzato dal governo mostra grandi scatole su ruote che si muovono lungo un corridoio a tre corsie, chiamato anche “auto flow road”, nel mezzo di una grande autostrada. Un sistema di prova dovrebbe iniziare nel 2027 o all’inizio del 2028, con l’obiettivo di entrare in funzione a pieno regime entro la metà degli anni 2030. Tempi simili a quelli che il Sol Levante ha stanziato per la messa in servizio dei primi shinkansen, i treni superveloci, senza conducenti. ”
“Un sistema trasporti automatizzato h24”
Dobbiamo essere innovativi nel modo in cui affrontiamo le strade”, ha dichiarato Yuri Endo, vicedirettore senior che supervisiona lo sforzo presso il ministero del Territorio, delle Infrastrutture, dei Trasporti e del Turismo. Oltre a compensare la contrazione della forza lavoro e la necessità di ridurre il carico di lavoro degli autisti, il sistema contribuirà a ridurre le emissioni di carbonio. “Il concetto chiave dell’auto flow-road è quello di creare spazi dedicati alla logistica all’interno della rete stradale, utilizzando un sistema di trasporto automatizzato e non presidiato 24 ore su 24”, ha dichiarato Endo.
I progetti in Europa
Il piano può sembrare una soluzione che funzionerebbe solo in società a bassa criminalità e densamente popolate come il Giappone, e non in nazioni tentacolari come gli Stati Uniti, ma idee simili sono allo studio in Svizzera e in Gran Bretagna. Il progetto svizzero prevede un percorso sotterraneo, mentre quello in fase di progettazione a Londra sarà un sistema completamente automatizzato che funziona con motori lineari a basso costo.
Come funzionerà il trasporto merci
In Giappone, il carico sarà automatizzato, utilizzando carrelli elevatori, e coordinato con aeroporti, ferrovie e porti. Le scatole misurano 180 centimetri di altezza e sono larghe 110 centimetri, per 110 centimetri di lunghezza, circa le dimensioni di un grande armadio. Il sistema, destinato anche alle consegne aziendali, potrebbe essere esteso ad altri percorsi se tutto va bene. Gli autisti umani dovranno ancora effettuare le consegne dell’ultimo miglio alle porte delle persone, anche se in futuro potrebbe essere utilizzata la tecnologia driverless.
La carenza di autisti di camion in Giappone si sta aggravando a causa delle leggi entrate in vigore all’inizio di quest’anno che limitano la quantità di straordinari che gli autisti possono fare. Questa legge è considerata necessaria per evitare il sovraccarico di lavoro e gli incidenti e per rendere il lavoro tollerabile, ma negli ambienti della logistica, del governo e dei trasporti giapponesi è nota come il “problema del 2024”. Secondo le stime del governo, alle condizioni attuali la capacità di trasporto complessiva del Giappone si ridurrà del 34% entro il 2030. La capacità di trasporto nazionale è di circa 4,3 miliardi di tonnellate metriche, quasi tutte, o più del 91%, trasportate da camion, secondo la Japan Trucking Association.
Il problema del trasporto su gomma nel Sol Levante
La domanda di consegne da parte degli acquisti online è aumentata durante la pandemia, con gli utenti che sono passati da circa il 40% delle famiglie giapponesi a oltre il 60%, secondo i dati del governo, anche se la popolazione complessiva continua a diminuire a causa del calo del tasso di natalità.
Come in tutto il resto del mondo, o quasi, i camionisti svolgono lavori duri che richiedono loro di stare in viaggio per giorni interi, lavoro che la maggior parte delle persone in cerca di lavoro trova poco attraente. Negli ultimi anni, le vittime annuali dovute agli incidenti dei camion delle consegne sulle strade si sono aggirate intorno ai 1.000 morti. La situazione è migliorata rispetto a quasi 2.000 morti nel 2010, ma la Trucking Association, che raggruppa circa 400 aziende e organizzazioni di autotrasporto nella nazione, vorrebbe rendere le consegne ancora più sicure. Tanto che l’associazione invita inoltre i consumatori a ridurre gli ordini di consegna o almeno a raggrupparli. Alcuni esperti del settore invitano le aziende a limitare le offerte di consegna gratuita
via: www.repubblica.it