Le amministrazioni comunali sono sempre più attente al tema delle consegne urbane, a decongestionare il traffico cittadino e a minimizzare le emissioni nocive dei mezzi pesanti che circolano in città. La tecnologia puo’ aiutarci.
Secondo le Nazioni Unite, circa il 54% della popolazione globale vive attualmente nelle aree urbane e nel 2050 quasi l’86% delle popolazioni dei paesi sviluppati – e il 64% delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo – farà lo stesso. La National Retail Federation riporta che il numero di acquirenti online è cresciuto di quasi 20 milioni dal 2015 al 2016. I consumatori spendono di più e ordinano più spesso online e i rivenditori sono alla ricerca di soluzioni intelligenti per le sfide di consegna dell’ultimo miglio.
Negli Stati Uniti , il trasporto merci via corriere merci e camion di consegna domina il 25% della capacità stradale urbana. Nel loro insieme, la continua migrazione di persone verso le città e l’aumento degli acquisti online genereranno ancora più consegne di merci verso e all’interno delle aree urbane. Senza l’intervento e la pianificazione strategica per raggiungere un ambiente Smart City Logistics ottimale, queste tendenze provocheranno ancora più congestione del traffico, maggiori emissioni di anidride carbonica, rumore e inquinamento insostenibili.
Ecco perché le città di tutto il mondo, in particolare in Europa e in Asia, stanno spingendo sui modelli della Smart City. Esattamente come accade a San Francisco, New York e Chicago, dove si è iniziato già un anno fa a lanciare alcuni dei programmi di Smart City più importanti, inizialmente dedicati soprattutto ai settori della sicurezza pubblica, dei trasporti e dei parcheggi.
Per creare e raggiungere gli obiettivi di una strategia Smart City Logistics, un’azienda o un comune semplicemente non possono fare da soli. Ci sono troppi fattori e parti interessate intrecciate all’interno di un’unica sfida. Piuttosto, la strategia più intelligente sembra essere quella di costruire collaborazioni tra governo, imprese, università, organizzazioni ambientaliste, operatori dei trasporti e consulenti.
La domanda che ci si pone riguarda quali sistemi e soluzioni dovrebbero considerare le aziende come parte dello sviluppo di una strategia Smart City Logistica a prova di futuro? E da dove possono iniziare le organizzazioni? Negli Stati Uniti si è incominciato dai Solution Center che offrono una grande varietà di soluzioni e risorse per la costruzione della propria strategia, dalle soluzioni di Industria 4.0 allo IoT, perfino sensori, software, cloud computing, veicoli senza conducente, robotica e automazione, analisi predittiva, intelligenza artificiale, dispositivi indossabili con realtà aumentata e tecnologie mobili. Il tutto per consentire alle aziende di sviluppare e perfezionare la propria strategia Smart City Logistics.
Come si muoveranno le merci nella città intelligente?
Oggi la voglia di acquistare online cresce e in futuro potrebbe aumentare. E così sull’onda dello sviluppo dell’e-commerce che fa numeri da capogiro, nascono sempre nuovi servizi ed i giganti del settore puntano sempre più a garantirsi un primato nell’ambito logistico. Il primo gigante a pensarla in questo modo è Amazon che oggi si muove in modo inedito, puntando su un network di service provider autonomi che ruotano attorno ad hub aggiuntivi, per le consegne urbane. Anche Poste Italiane ha potenziato la flotta nell’ottica di spostamenti e consegne all’interno delle Smart City: nel 2016 ha impiegato 4mila veicoli ad alimentazione alterativa e 10mila motocicli a basso impatto ambientale. E sta installando centinaia di locker in città per ridurre tempi e costi di consegna, ottimizzare i percorsi urbani ed evitare congestioni.
Insomma la City Logistics del futuro non potrà che essere un concentrato di punto di ritiro in città, applicazioni e sistemi IoT, utili a monitorare tutti gli spostamenti delle merci. In una direzione magari più green, più sostenibile e, appunto, più intelligente.